Ultima modifica: 15 Maggio 2019

Don Pino Puglisi

Don Giuseppe “Pino” Puglisi nasce nella difficile borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio e di una sarta, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993.

Come sacerdote si occupa in modo particolare dei giovani e si interessa delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della sua città.

Don Puglisi sarà anche docente di matematica e religione in varie scuole della città, tra cui il liceo classico Vittorio Emanuele II; qui si adopererà per far conoscere la realtà dei quartieri poveri ai ragazzi privilegiati che lo frequentano; tra questi lo scrittore Alessandro D’Avenia, che gli dedicherà il romanzo “Ciò che inferno non è” (2014).

Nel 1990 viene nominato parroco a San Gaetano a Brancaccio dove crea il centro “Padre Nostro”, che diventa il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. La sua attenzione si rivolge al recupero degli adolescenti già reclutati dalla criminalità mafiosa, tentando di riaffermare nel quartiere una cultura della legalità illuminata dalla fede; questo gli attirerà le ire dei mafiosi.

 

Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56º compleanno, intorno alle 22,45 venne assassinato con più colpi di pistola alla nuca, davanti al portone di casa sua in Piazza Anita Garibaldi. Le indagini porteranno all’arresto di Salvatore Grigoli che ha sparato per ordine dei fratelli Graviano, boss della cosca locale.

Il 28 giugno 2012 papa Benedetto XVI, durante un’udienza, ha concesso la promulgazione del decreto di beatificazione.

Don Giuseppe Puglisi è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie.
Ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor civile per il suo impegno nell’educare i giovani alla legalità e alla giustizia.

         

 

A cura della classe 3D

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