Ultima modifica: 22 Maggio 2019

Margherita Asta

Margherita Asta è nata in Sicilia, a Trapani, nel 1974.

Ha perso sua madre, Barbara Rizzo, di trentuno anni e i suoi due fratelli, Giuseppe e Salvatore, di sei, il 2 aprile 1985, quando aveva appena dieci anni, durante l’attentato al giudice Carlo Palermo sulla strada che porta da Pizzolungo a Trapani.

L’auto del giudice, proprio nel punto dove era piazzata l’autobomba destinata a colpire il magistrato, ha sorpassato la Volkswagen Scirocco, guidata dalla madre di Margherita che stava accompagnando, poco dopo le 8.35 del mattino, i suoi due gemelli a scuola.

L’utilitaria della donna ha dunque fatto da scudo alla Fiat 132 blindata del giudice che, seguita da una Fiat Ritmo della scorta, si stava dirigendo verso il Palazzo di Giustizia di Trapani perché si viene a trovare tra la 132 e l’auto carica di tritolo che viene fatta esplodere comunque, nella convinzione che sarebbe saltata in aria anche l’auto di Carlo Palermo che invece viene solo ferito.
Nella Scirocco esplosa muoiono dilaniati la donna e i due bambini. Il corpo squarciato della donna viene catapultato fuori dall’auto mentre i corpi a brandelli dei bambini finiscono dispersi molto più lontano.
Solo per un caso, Margherita, sorella dei due bambini, scampa all’attentato perché accompagnata a scuola da una vicina di casa.
Della famiglia rimane solo lei dato che, nello stesso anno, il padre, Nunzio Asta, a soli quarantasei anni, morì per problemi cardiaci.
Margherita pensa per anni che il responsabile della morte della madre e dei suoi fratelli sia il giudice Palermo. Ma crescendo capisce che era stata la mafia a ucciderli e a distruggere le loro vite. Lei e il giudice erano entrambi dei sopravvissuti, per loro aveva deciso il destino.
Della strage sono stati individuati i mandanti, i boss mafiosi Riina, Virga, Madonia e Di Maggio, tuttavia restano ancora oggi sconosciuti gli esecutori materiali della strage.
Margherita ha raccontato la sua storia e il suo rapporto con il giudice Palermo nel libro “Sola con te in un futuro aprile”, pubblicato nel 2015 che ha scritto anche, a suo dire, per sopravvivere a quel dolore devastante.
Margherita si è successivamente dedicata alle attività dell’associazione antimafia “Libera” in provincia di Trapani e tuttora è impegnata nel diffondere la legalità anche nelle scuole.

         

 

A cura della classe 3E

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