Ultima modifica: 12 Maggio 2019

Nino Di Matteo

Nino Di Matteo nasce a Palermo nel 1961; è entrato in magistratura nel 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Il primo incarico importante fu quello relativo all’omicidio del giudice Saetta e di suo figlio.
Nel 1999 diventa pubblico ministero a Palermo, continuando la sua dura lotta alla mafia tanto da essere nominato nel 2012 presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati del capoluogo siciliano.
Per l’omicidio Chinnici, ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, mentre per l’omicidio Saetta otteneva l’irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina.
Nel corso del processo veniva resa pubblica la minaccia di morte da parte del boss Totò Riina. In seguito alle minacce ricevute, Di Matteo è stato sottoposto a misure di sicurezza, annunciate alla stampa dallo stesso ministro dell’interno Angelino Alfano nel dicembre 2013, elevando il grado di protezione al massimo livello.
Negli ultimi anni poi, Nino Di Matteo è salito alla ribalta mediatica anche sulla vicenda della trattativa Stato-Mafia, una vicenda che ruota attorno al famoso appello di richieste che cosa nostra avrebbe presentato ad apparati statali nel periodo delle stragi dei primi anni ’90.
Nino Di Matteo ha scritto un libro che s’intitola “Il patto sporco”. Questo libro narra fatti conosciuti e sconosciuti ed è importante per costruire la storia sanguinosa, spesso coperta di mistero di questi anni.
Diventato poi sostituto procuratore afferma che quello che ha fatto, l’ha fatto con semplicità nel nome dello Stato di diritto, con grandi sacrifici suoi e della sua famiglia.
Nei momenti di difficoltà è stato spesso lasciato solo ed insultato da tutti.
In 25 anni di inchieste e solitudine ha subito tante minacce.
Il 27/05/2016 il Consiglio Comunale del Comune di Giaveno ha deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria al giudice.

 

         

 

A cura della classe 3C

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